I  50mm  PER  LEICA  A  T...

Ho quindi scelto questo soggetto, focheggiando i due obiettivi Leitz applicati alla EOS 5D mk II grazie al live view su display con ingrandimento del dettaglio 10x (il Canon originale, ovviamente, era in autofocus);
ho scattato in RAW con tempi di posa compresi fra 1/4.000' ed 1/640', ottenendo files da 5.616 x 3.744 pixel che sono stati aperti in Adobe Camera Raw 5.x e lanciati in Photoshop CS4 a 16 bit/canale; non ho corretto l'immagine, nè minimizzato l'eventuale vignettatura o aggiunto qualsivoglia maschera di contrasto in tutta la catena cinematica; dalle immagini ho prelevato tre crops (corrispondenti a zone centrali, mediane e periferiche) che visualizzeremo al 100%; l'Elmar DOOGS 50mm f/3,5 ed il Summicron-R 50mm f/2 tipo 11228 sono stati provati ad f/3,5 - 4 - 5,6 - 8, mentre il Canon mi è servito solo come riscontro di massima e l'ho impiegato ad f/3,5 ed f/8. Ecco i risultati.

Analizzando queste immagini occorre considerare che questo file da 21,1 Megapixel su 24x36mm corrisponde ad una stampa di 71,3 x 47,5cm @ 200 Dpi reali, non interpolati, quindi si tratta di un test sicuramente severo per qualsiasi obiettivo (vengono generati 156 pixel per ogni mm lineare di sensore) e forse eccessivo per il vecchio Elmar 50mm f/3,5; naturalmente - al diaframma f/3,5 - il Summicron-R Leicaflex rivela un vantaggio devastante quanto a risoluzione, contrasto, profondità dei neri e pulizia dell'immagine: del resto era celebre proprio per la resa alle maggiori aperture di diaframma; in realtà, sull'asse, la risoluzione dell'Elmar non sarebbe disprezzabile ma le aberrazioni residue, l'antiriflessi e le passivazioni primitive riducono il contrasto producendo un veiling glare che penalizza la prestazione; comprensibilmente, con le procedure di postproduzione digitale, sarebbe facile ovviare a quanto sopra, fornendo l'adeguato 'boost' al file prodotto dall'Elmar, ma in questo caso non è stata effettuata alcuna correzione. E' interessante notare che l'Elmar presenta una sorta di 'modulazione negativa' nelle zone intermedie che appaiono leggermente inferiori a quelle più periferiche, ma è noto che molti 'tipo Tessar' presentano un recupero in prossimità dei bordi; tuttavia, chiudendo ad f/8, le prestazioni di questo storico obiettivo divengono decisamente soddisfacenti, e nell'area centrale rivaleggia ad armi pari addirittura col Summicron-R, ormai penalizzato sull'asse dalla diffrazione, ed anche nelle altre zone del campo, e specialmente ai bordi, la sua resa appare più che dignitosa, soprattutto considerando il fortissimo ingrandimento di riferimento. I crop periferici dell'Elmar sono sistematicamente più scuri a causa di una percettibile vignettatura, fisiologica con una lente anteriore così ridotta e forse accentuata dalla montatura DOOGS, con nocciolo ottico fortemente incassato nella montatura; infine, le differenze di cast cromatico rilevate nelle immagini sono reali, visto che i files RAW sono stati aperti e rifiniti con identiche regolazioni di temperatura colore e tonalità di base.

L'universo degli obiettivi da 50mm per Leica a telemetro è dunque immenso ed affascinante, e ciascun modello ha scandito importanti fasi della storia e dell'evoluzione della società, diventandone esso stesso parte integrante, non più scindibile tout court; questi 50mm hanno imposto lo standard della focale 'normale' per il formato 24x36mm, di volta in volta hanno additato nuovi limiti nella resa d'immagine ed insegnato a generazioni di fotografi ed appassionati a sfrondare l'inutile e a sublimare grandi immagini senza il pernicioso ausilio di  facili manipolazioni prospettiche, limitando allo scarno essenziale l'intermediazione tecnica del mezzo: grandi meriti che ne fanno tuttora un punto di riferimento, unici sopravvissuti all'estinzione di massa, ribelli impenitenti nella civiltà dello zoom.

(Marco Cavina)

Ringrazio affettuosamente il 'compagno di merende' Pierpaolo Ghisetti per avermi lasciato fotografare numerosi pezzi della sua rinomata collezione,  il caro amico Prof. Vicent Cabo per i perfetti disegni delle sezioni ottiche, Fabrizio Pangrazi per il prezioso materiale fraternamente condiviso, Sandro Presta per avermi revisionato il 50mm Elmar DOOGS con la cura che si destina ad un figlio, Pierre Toscani per aver disegnato con mirabile precisione e nitore lo schema del Summicron 50mm e tutti voi che siete giunti a questo punto restando svegli.

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